La pesca con la teleferica è una tecnica emozionante e decisamente efficace per catturare i grossi predatori dalla spiaggia o dalla scogliera.’ una tecnica decisamente efficace soprattutto per pescare il pesce serra, ma possiamo pescare con la teleferica anche per catturare altri predatori, come la leccia amia, la lampuga e in alcune zone molto particolari, i dentici e le ricciole.
In quest’articolo ci dedicheremo principalmente alla pesca con la teleferica per pescare il pesce serra, il predatore più comune lungo le nostre coste.
- INDICE
- Il periodo di pesca
- Le esche
- L’attrezzatura
- La montatura
- Il Piombo
- Il finale
- L’innesco dell’esca
Il periodo di pesca
Il periodo migliore per pescare il pesce serra con la teleferica va da agosto fino alla fine dell’autunno. In questo periodo infatti le aguglie si avvicinano alla costa, e sono una delle prede preferite dal pesce serra e rappresentano anche un’ottima esca. Tuttavia in molte zone d’Italia il pesce serra è ormai diventato stanziale e questa tecnica risulta efficace durante tutto l’anno.
Le esche
Le esche migliori sono l’aguglia, la leccia stella ed il cefalo, ma io se posso scegliere preferisco di gran lunga utilizzare la leccia stella: questo pesce rimane infatti molto vitale e le sue dimensioni sono ideali per ingannare anche i pesci serra più furbi. Se vuoi sapere come pescare la leccia stella clicca qui.
L’aguglia è la mia seconda scelta: è molto semplice da catturare e il pesce serra ama cacciarla. Tuttavia è un pesce delicato e bisogna controllarla ogni 2 ore durante la battuta di pesca per verificare che non sia morta. E’ più difficile da mantenere viva rispetto alla leccia stella o al cefalo. Inoltre essendo un pesce lungo spesso il pesce serra riesce a mangiarla evitando gli ami. Se vuoi sapere come pescare le aguglie clicca qui.
Il cefalo è un’ottima esca e rappresenta un jolly: si può utilizzare durante tutto l’anno ed è estremamente vitale. Purtroppo non è sempre semplice da catturare, soprattutto se si pesca dalla spiaggia, però si può mantenere vivo a lungo e si può trasportare facilmente (se vuoi sapere come mantenere vivi i cefali clicca qui). Il cefalo si può pescare sia utilizzando la canna da pesca, sia utilizzando una rete. Se vuoi sapere come catturare i cefali vivi clicca qui.
Si possono innescare anche altri pesci, come l’orata, la spigola, il sarago o la salpa: il pesce serra mangia praticamente tutti i pesci (evitate però di usare pesci propriamente di fondo, come scorfani, donzelle etc, che non sono indicati), tuttavia ritengo più efficaci la leccia stella, l’aguglia o il cefalo.
L’attrezzatura
L’attrezzatura per pescare il pesce serra con la tecnica della teleferica è relativamente semplice: servono delle robuste canne da Surfcasting capaci di lanciare almeno 150 grammi. Su queste canne montiamo dei mulinelli capienti, capaci di contenere almeno 250 metri di monofilo di diametro variabile dallo 0.35 allo 0.45.
Infatti anche se stiamo pescando il pesce serra potrebbe sempre abboccare una leccia amia e in quel caso abbiamo bisogno di una canna potente e di parecchio filo nel mulinello.
Oltre alle canne da pesca avremo bisogno di un retino robusto e capiente o di un raffio (se peschiamo dalla scogliera). Pescando dalla spiaggia non sarà necessario né guadino né raffio ma possiamo semplicemente spiaggiare il pesce utilizzando la risacca.
Inoltre sono necessari dei picchetti robusti e alti (se peschiamo dalla spiaggia) oppure un treppiedi robusto (se peschiamo dalla scogliera ma non siamo in grado di utilizzare i picchetti).
La montatura
La montatura per pescare con la teleferica è molto semplice. Non è necessario realizzare nessun tipo di shock leader, ma il filo che parte del mulinello va legato direttamente ad un piombo. Prima di attaccarlo ad un piombo io inserisco una perlina di generose dimensioni, e poi una girella con il moschettone.
La perlina serve a fermare il terminale prima che arrivi al piombo ed evitare che si annodi con il piombo stesso. Per fermarla possiamo utilizzare un nodino semplice o della colla a presa rapida, usando una perlina di dimensioni minori alle due estremità.
La girella con il moschettone deve essere robusta e in grado di sostenere il peso della nostra preda.
Il Piombo
Il piombo rappresenta un capitolo a parte: nella pesca con la teleferica il piombo è fondamentale perché serve a tenere in tensione il filo e consente alla nostra esca di pescare nel modo giusto. Se il filo è troppo in bando infatti il nostro pesce esca non riuscirà a nuotare verso il largo e si fermerà troppo vicino a noi. Il piombo deve consentire quindi al filo di essere in tensione e al pesce esca di nuotare verso il largo. Per questo si utilizzano dei piombi a piramide o piombi spike (quando si pesca dalla spiaggia). Se si pesca su un fondale roccioso, dove il rischio di incagliare è elevato si utilizza invece un piombo a perdere o un sasso bucato. Al peso si lega un filo di diametro 0.25, che in caso di incaglio del piombo si romperà e ci consentirà di recuperare in tutta tranquillità la nostra preda.
Il finale
Il terminale è la parte finale della nostra attrezzatura e deve essere realizzato in base al fondale sul quale peschiamo e soprattutto in base alla nostra esca.
Il terminale infatti va agganciato alla lenza madre, tramite un moschettone, creando così appunto una “teleferica” con la nostra esca che nuoterà verso il piombo.
Realizzo il terminale per pescare il pesce serra con la teleferica utilizzando un terminale che va dagli 0.30mm ai 0.45mm (a secondo della dimensione del pesce serra che pensiamo possa mangiare la nostra esca e in base anche alla dimensione dell’esca). Se nello spot dove pesco ci sono pesci serra di piccole e medie dimensioni, fino a 2 kg di peso, cerco di utilizzare un’esca medio piccola e un finale che misura 0.30 mm. Se il fondale è impervio, le prede sono di grandi dimensioni salgo come diametro di finale. Per iniziare vi consiglio uno 0.40 mm di diametro che vi consentirà di gestire anche errori durante il recupero. Non è necessario utilizzare il fluoro carbon e personalmente utilizzo un buon nylon.
Lo spezzone di nylon deve essere lungo circa 1,5 metri e ad un’estremità va collegata una generosa girella con moschettone. In alternativa vi consiglio una mollettina specifica, dove si inserisce la lenza madre della canna e che consente alla nostra esca di non tornare mai indietro e quindi di pescare nel modo migliore.
Dall’altra parte del nylon colleghiamo circa 20-25 cm di cavetto d’acciaio dove sono presenti gli ami. Il cavetto di acciaio è necessario per pescare il pesce serra con la teleferica, poiché il pesce serra è in grado di tagliare facilmente il nylon con i suoi denti affilati.
La misura del cavetto d’acciaio e degli ami dipendono dall’esca utilizzata: ricordate sempre che l’esca deve rimanere il più vitale possibile e non dobbiamo appesantirla con ami enormi e con un filo di acciaio troppo lungo e spesso. Tutto deve essere ben equilibrato. Per capire come costruire il finale d’acciaio clicca qui.
L’innesco dell’esca
Prima di parlare dell’innesco dell’esca è necessario capire quanti ami dobbiamo utilizzare. Tutto dipende dalla dimensione dell’esca che siamo riusciti a procurarci. Se abbiamo un cefalo o una leccia stella di piccole dimensioni utilizzo un solo amo, per evitare di stressare ed appesantire troppo il pesce. Se invece abbiamo un’aguglia di grosse dimensioni possiamo utilizzare anche 3 ami. L’ideale è utilizzare almeno due ami, perché il pesce serra tende a mordere l’esca e a spezzarla in più punti, per poi mangiarla con calma, se non ha capito l’inganno. Più ami ci danno una maggiore probabilità di successo.
L’esca va innescata su un lato vicino al dorso , cercando di andare troppo a fondo con l’amo ma allo stesso tempo assicurando bene il pesce. Vi consiglio di provare con un pesce morto. La regola generale è quella di inserire il primo amo a 1/3 dell’esca e l’altro amo a 2/3 dell’esca. Se vuoi vedere come innescare correttamente l’esca clicca qui.
Come impostare la pescata
Quando peschiamo il pesce serra con la teleferica è molto importante, come per tutti i tipi di pesca, scegliere il posto giusto. Ovviamente sarà più semplice pescare il pesce serra con la teleferica dalla spiaggia o comunque quando il fondo non presenta asperità eccessive. Di solito scelgo un posto dove ho osservato la presenza del pesce serra o dove so che stanno mangiando in quel periodo. Sono ottime le spiagge che presentano dei canali o con molto fondale, spot vicino a foci o a porti, scogliere dove il fondale non scende eccessivamente.
Mi porto sempre due canne che preparo velocemente: monto il piombo, adeguato al tipo di fondale, e le lancio più lontano possibile, appoggiando la canna sul tripode o sul picchetto, con il filo in tensione.
Le canne le posiziono a circa 10, 15 metri una dall’altra: se sono troppo vicine infatti, durante il combattimento il pesce serra potrebbe andare verso la seconda canna ingarbugliando il filo. Dalle scogliere questo è più difficile e mi limito a lanciare il piombo più a destra o a sinistra quando sono costretto ad usare un treppiedi.
A questo punto mi concentro sulla cattura dell’esca, non prima di aver preparato il secchio con l’acqua e l’ossigenatore ed aperto la borsa dei terminali. E’ molto importante ridurre i tempi tra la cattura dell’esca e il momento in cui l’esca viene innescata e rimessa in acqua, proprio per evitare uno stress eccessivo ed evitare che l’esca muoia.
Se vuoi sapere come pescare l’esca clicca qui.
Una volta catturata l’esca (o se l’avete già catturata), la innesco velocemente bagnandomi le mani e aggancio il moschettone (o la molla della Stonfo) alla lenza madre e la lascio andare giù. Aiuto la discesa del pesce esca alzando la canna e dando dei piccoli colpetti.
Se pesco da una spiaggia molto bassa, porto l’esca direttamente a mano, in modo che si trovi almeno nel primo canalone o in un metro d’acqua.
Non preoccupatevi se l’esca non nuota subito verso il largo: dategli il tempo di ossigenarsi e riprendere le forze. Se il filo è troppo in tensione e l’esca rimane a galla, fate fuoriuscire qualche metro dal mulinello, fino a quando l’esca non sarà perfettamente sott’acqua.
Non preoccupatevi se l’esca non è arrivata lontanissimo: a volte il pesce serra mangia anche molto vicino.
La frizione deve essere abbastanza chiusa: il pesce serra deve ferrarsi con il filo. Non chiudetela però troppo altrimenti rischiate di rompere il filo. Chiudetela e provatela con la mano: se riuscite a prendere il filo con uno sforzo giusto allora va bene.
A questo punto non ci resta che aspettare. Durante l’attesa cerco sempre di pescare qualche altra esca in modo da averle pronte quando sarà necessario. Il pesce serra è abitudinario e caccia sempre nelle stesse ore: avere a disposizione l’esca nel momento cruciale è fondamentale.
Mentre cerco di pescare altri pesci esca, guardo sempre il mare e le canne, cercando qualche indizio che indichi che il pesce serra sta girando: la pesca con la teleferica non è una pesca passiva, l’osservazione conta davvero molto.
Infatti un movimento anomalo dell’esca che si vede dal cimino della canna che si muove o anche la presenza di ombre vicino alla nostra esca (mi è capitato osservare i pesci serra che osservavano l’esca incuriositi), sono un chiaro segnale che qualcosa sta succedendo.
A questo punto mi preparo, mi avvicino alla canna e aspetto: se non accade nulla nel giro di 2 o 3 minuti di solito recupero il piombo di un paio di metri, per stimolare l’esca a muoversi e a stimolare l’attacco del pesce serra.
L’attacco sarà in ogni caso violento e vedremo la canna muoversi in modo importante: ricordate che il pesce serra si sta muovendo lungo il filo della teleferica, e finche non arriva al piombo ci sembrerà di non aver preso nulla!
Quello che faccio è prendere la canna in mano, recuperare il filo e, una volta sentito il pesce ( vuol dire che è arrivato sul fondo) dare una bella ferrata.
A questo punto si recupera il filo e si combatte il pesce. Non abbiate fretta e soprattutto evitate che il filo sia in bando (rischiate di slamare il pesce). Il pesce serra tenderà a saltare ma voi assecondate i suoi salti e le sue fughe, e ricordate di far stancare il pesce quando è lontano! Non abbiate fretta!!!
Piano piano recuperate il pesce e lasciatelo sfogare nelle fasi finali del recupero: a questo punto, quando il pesce ha la testa fuori dall’acqua, fatelo surfare ( o usate il guadino i il raffio se dalla scogliera) e con calma tiratelo fuori!